Aromi
L'aromatizzazione è parte integrante dell'alimentazione dell'uomo. Attraverso gli aromi gli esseri umani nel corso della loro storia, hanno sviluppato il gusto, singolarmente come individui e culturalmente come comunità.
 
La filiera produttiva
Storia
degli aromi
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i momenti più significativi
della storia dell'aromatizzazione
La cottura

1.000.000 anni fa

La cottura segna il momento iniziale dei processi di aromatizzazione.
Mangiare e nutrirsi non sono la stessa cosa
L'uso delle spezie

3.000 A.C.

Le prime informazioni sulla conoscenza e sull'uso delle spezie risalgono addirittura al periodo in cui la civiltà assiro-babilonese si sviluppò sulle sponde del fiume Tigri.

Spezie, meraviglie d'Oriente
Il cibo degli dei

VIII Secolo A.C.

L'ambrosia, secondo gli antichi greci, racchiudeva in sé tutti i sapori ed era per questo riservata esclusivamente alle divinità.
Naturalis Historia

I Secolo D.C.

Plinio il Vecchio elenca un numero molto ampio di spezie e aromi che venivano impiegate sole e mescolate fra di loro per aromatizzare alimenti.

Farmacie

XIII - XVII Secolo

Le farmacie iniziano a preparare e a catalogare in modo sistematico in apposite farmacopee le proprietà e gli effetti fisiologici di rimedi, medicamenti e balsami a base di oli e piante aromatiche.
Mercanti

XIII - XVII Secolo

Mercanti inglesi, olandesi, portoghesi e veneziani, sulle orme di Marco Polo, si procurano le spezie provenienti dall'Oriente.

Verso le Indie

1492

Quando scopre l'America, Cristoforo Colombo è alla ricerca di una via più breve per raggiungere le Indie, da cui provenivano erbe aromatiche, spezie ed aromi.

L'industria degli aromi

Seconda metà XIX Secolo

Si comincia a realizzare quali incredibili possibilità di aromatizzazione offrono i prodotti chimici aromatici sintetici. Ha inizio la moderna industria degli aromi.
Gli albori dell'industria degli aromi
Il lancio definitivo

Primi anni del XX Secolo

All'inizio del XX Secolo è la potente industria chimica tedesca ad assumere il ruolo di leader tecnologico nella produzione degli aromi. Una soluzione di esteri, composti organici dotati di proprietà particolari, impiegata come aroma di frutta, viene presentata a un'importante esposizione londinese e poco dopo comincia a essere distribuita sul mercato americano.
Infinite possibilità

Oggi

L'industria oggi permette di assaporare un range potenzialmente infinito di sapori: gli aromi, infatti, sono presenti in tutti i prodotti che finiscono ogni giorno sulla nostra tavola.
Gli off-flavours
Perché aromatizzare?

Gli aromi:
una questione cerebrale

Ogni volta che mangiamo, una miriade di sensazioni esplode, attivata dagli stimoli che si sviluppano nel nostro naso e nella nostra bocca. Sono l'olfatto e il gusto a elaborare i primi stimoli che si propagheranno, sinapsi dopo sinapsi, attraverso un complesso sistema di neurotrasmettitori fino a raggiungere il cervello, che avrà quindi il compito di decodificare i segnali e di dare finalmente al nostro organismo la percezione e la sensazione di un dato aroma.
Gli aromi: una questione cerebrale

Che cosa sono gli aromi

Al di là delle definizioni ufficiali codificate da leggi e regolamenti di varia natura possiamo dire, senza tema di smentita, che “aromi” sono quelle sostanze singole o quel complesso di sostanze capaci di conferire un dato odore e sapore a un prodotto alimentare semplice o elaborato in qualunque forma fisica (solido, liquido, pastoso) esso si presenti.

 

Per concorde e ufficiale definizione fisiologica elaborata dagli esperti del settore i sapori puri che il nostro organismo percepisce sono: il dolce, l’amaro, il salato, l’acido. A questi quattro si è aggiunto in anni recenti un quinto gusto chiamato “umami” che ricorda il sapore dei prodotti carnei. Esistono poi altri sapori che potremmo definire accessori come il piccante, l’astringente, il rifrescante, il metallico.

 

Il sapore di un alimento viene percepito grazie ai recettori del gusto (cellule epiteliali che percepiscono i cinque gusti base e che si trovano sul dorso della lingua e in altre regioni della mucosa della cavità orale, della faringe, della laringe e dell’esofago) e attraverso l’olfatto. Nel caso dell’olfatto i recettori sono veri e propri neuroni che si trovano nell’epitelio olfattivo, una porzione specializzata della mucosa di ciascuna cavità nasale. I recettori dell’olfatto non hanno specificità: ogni recettore è in grado di codificare diverse molecole a seconda della loro natura. In base a come è fatta la molecola, essa stimolerà un certo numero di recettori che invieranno un segnale al cervello, associandoli a un determinato odore. Importanti sono anche le percezioni trigemine, ovvero le sensazioni meccaniche, termiche e dolorifiche che si sommano agli stimoli del gusto e dell’olfatto.

 

Gli stimoli sensoriali, filtrati e continuamente arricchiti dalla nostra mente che li intreccia a ricordi, li collega ad avvenimenti vissuti, a esperienze pregresse, a situazioni di conforto e piacere oppure di disagio e disgusto, scatenano delle reazioni che si sviluppano su un continuum attrazione-repulsione. In questo processo fluido, bidirezionale, stratificato, gli aromi giocano una parte fondamentale.

Naturale o sintetico?
Un equivoco di fondo

L'aroma è una peculiarità, che cambia a seconda delle materie prime utilizzate, del metodo di preparazione, di cottura, di conservazione. Se mangio una banana, il cervello associa le diverse molecole aromatiche contenute nella banana all'aroma di banana, aiutandosi anche con la tipica consistenza della banana. Le sostanze aromatiche spesso vengono aggiunte ad "altri" cibi per conferire una nota aromatica diversa.
Secondo la definizione dell'Unione Europea gli aromi sono "prodotti non destinati a essere consumati nella loro forma originale, che sono aggiunti agli alimenti al fine di conferire o modificare aroma e/o sapore".

Aromi e molecole

La necessità aguzza l’ingegno e la curiosità è la dote principale di un buon ricercatore. Per rispondere alla semplice domanda “perché questo prodotto naturale ha proprio questo particolare sapore?” nel corso dei secoli sono state sviluppate analisi e sviluppate conoscenze chimiche specialistiche. Dalle singole sostanze si è passati a riprodurre gli aromi più elaborati e stratificati imitando un tipo di processo che esiste anche in natura: per esempio, nel caso della menta, dell’anice, della cannella, a un solo individuo chimico è affidato il sapore caratteristico del vegetale base mentre, nel caso della frutta, gli aromi sono molto più complessi. Per ottenere gli aromi naturali, le materie prime derivano principalmente da prodotti vegetali, mentre gli aromi chimici sono riprodotti in laboratorio combinando tra loro diverse molecole che poi ricreano differenti bouquet. Il processo produttivo è complesso, ma essenzialmente avviene attraverso la miscelazione di 60, 70 o anche 100 sostanze aromatiche le cui molecole vengono inserite nella formula in quantità diverse.

molecole

Ancora oggi le sostanze naturali vengono solitamente considerate di per sé sane, sicure, migliori di quelle di sintesi. In realtà, se è vero che la natura spesso si dimostra benigna, a volte è invece pervicacemente maligna. Pensiamo alla naturalissima tossicità del curaro, di alcune varietà di funghi, della belladonna, dell’aconito, della noce vomica, oppure dei veleni anch’essi del tutto “naturali” presenti nel regno animale (le sostanze prodotte da scorpioni e vipere per esempio). Anche il botulino, la listeria, i coli sono naturali ma di certo non possiamo considerarli più buoni e più innocui dei prodotti sintetici.

 

Inoltre ogni aspetto dell’alimentazione umana e animale è oggi analizzato, misurato e valutato, attraverso un severo ed efficiente sistema di autorizzazioni, da autorità indipendenti, riconosciute dalla comunità internazionale, che si occupano della prevenzione e della salvaguardia della nostra salute. Anche il modo degli aromi è regolamentato allo stesso modo. La dicotomia fra aromi di origine naturale e sintetici sembra quindi destinata a essere definitivamente superata: entrambi sono sicuri e vanno impiegati in egual misura secondo le necessità e le tipologie di alimento cui sono destinati.

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