Riusciremo a produrre e a distribuire il cibo in modo più equo, dando finalmente i mezzi per sopravvivre a chi ancora soffre la fame?

La sfida dell’alimentazione sostenibile
Ha un obiettivo chiaro: sviluppare nuovi modelli agricoli e alimentari e nuovi comportamenti che sappiano rispondere in modo efficace al crescente fabbisogno di risorse.

La mancanza di cibo
Non sono le malattie la causa principale di morte nel mondo ma la fame e la malnutrizione. E le principali cause della fame sono i disastri naturali, i conflitti, la povertà endemica, l’assoluta scarsità si infrastrutture per l’agricoltura e lo sfruttamento eccessivo dell’ambiente (fonte: WFP – World Foof Programme).

È significativo che tredici tra i paesi più poveri del mondo abbiano sancito nelle loro costituzioni il “diritto al cibo”, un diritto che nei paesi occidentali, invece, non viene reclamato e celebrato ufficialmente (Fao)… forse perché dato per scontato?

Bangladesh (arts. 15 and 18), Brazil (art. 208.7), Ethiopia (art.90), India (art.47), Iran (arts. 3.12 and 43), Malawi (art.13.10), Nigeria (art. 16.2o), Pakistan (art.38), Panama (art. 110.1), Papua New Guinea (art.1), Sierra Leone (art. 8.3a), Sri Lanka (arts. 22 and 27.c) and Uganda (preamble XIV.s)

• 805 milioni di persone, nel mondo, oggi, soffrono la fame.
• Una persona su nove non ha abbastanza cibo per condurre una vita sana e attiva
• Nei paesi in via di sviluppo un bambino su 6 è sottopeso.

Per riuscire a sfamare tutti

• La produzione globale di cibo dovrebbe aumentare del 60% entro il 2050.
• La produzione di cibo dei paesi in via di sviluppo dovrebbe raddoppiare entro il 2050.
• La produzione annuale di cereali dovrebbe crescere fino a raggiungere i 3 miliardi di tonnellate entro il 2015 (oggi siamo fermi a 2 miliardi e 10 milioni all’anno).
• La produzione di carne dovrebbe crescere, all’anno, di oltre 200 milioni di tonnellate (fino a raggiungere una quantità approssimativa di 470 milioni di tonnellate) entro il 2050.

----------------------------------------------------------------------------------

Affronteremo i problemi dell’inquinamento globale in modo più efficace?

Come sta il nostro pianeta?
Nel corso degli ultimi decenni uno dei problemi ambientali più evidenti è stato quello dei “cambiamenti climatici”, causato dalle emissioni di gas serra (CO2, N2O, CH4, HFC e PFC, SF6) che hanno determinato il fenomeno del riscaldamento globale. Il mondo scientifico, nella sua gran parte, concorda nel ritenere che il problema sia legato alle attività dell’uomo (industriali, agricole, civili, ecc…).

Una possibile soluzione? Contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi al fine di evitare conseguenze negative per la vita sulla terra. La chimica, con i suoi prodotti e le sue tecnologie, può contribuire a limitare le emissioni di gas serra.

Dal 1880 sono state emesse 531 gigatonnellate di gas serra; il mondo si è già riscaldato di 0,85°C.

Per mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi celsius ed evitare un danno irreparabile agli ecosistemi e alle società non dovrebbero essere emesse, in totale, più di 800 ulteriori gigatonnellate di gas serra (fonte: IPCC – Intergovernmental panel on climate change dell’Onu).

Dal 2007 Il cambiamento climatico si è intensificato del 40 per cento a causa delle emissioni di gas serra sempre crescenti.

Una logica di sviluppo sostenibile
La scienza chimica e la sua industria studiano e propongono soluzioni innovative, sempre più sostenibili in termini di impatto ambientale ed efficienza energetica: materie prime, processi e prodotti sono pensati per rispondere a una logica di sviluppo sostenibile. Ma che cosa si intende per “Sviluppo sostenibile”? Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. In altri termini, la crescita odierna non deve mettere in pericolo le possibilità di crescita delle generazioni future. Le tre componenti dello sviluppo sostenibile (economica, sociale e ambientale) devono essere affrontate in maniera equilibrata a livello politico.

(fonte – www.federchimica.it)

Gli elementi fondamentali

Idrogeno
È l’elemento più leggero e più abbondante di tutto l’universo. Le stelle, compreso il sole, sono fatte di idrogeno. Sulla terra, lo troviamo praticamente dappertutto: nell’acqua, nel petrolio, nel legno, nello zucchero, nel gas, nei salumi, nelle uova, nell’insalata, nei gelati, nei giocattoli, nella carta, negli inchiostri, nel pallone di calcio…

Ossigeno
È l’elemento più abbondante della crosta terrestre (ne compone quasi il 47%). L’ossigeno forma l’87% degli oceani (in quanto componente dell’acqua) e il 21% dell’atmosfera terrestre. Rende l’aria respirabile e la vita possibile. Senza ossigeno non ci sarebbe vita sulla terra.

Carbonio
L’elemento chimico più importante: una componente vitale di tutti i sistemi viventi conosciuti (alberi, insetti, animali, uomini…). Il principale uso commerciale del carbonio è in forma di idrocarburi, principalmente combustibili fossili, gas metano e petrolio.

Azoto
È l’elemento più diffuso nell’aria ed è essenziale per la vita. Tutte le proteine, di ogni cellula animale e vegetale, contengono azoto.

Zolfo
Essenziale per la vita: molte proteine lo contengono. Non si può dire che abbia un buon odore… Ma trova innumerevoli impieghi, tra i quali la vulcanizzazione delle gomme (nella produzione dei pneumatici) e l’utilizzo in agricoltura per la difesa delle colture.

Cloro
Il cloro è un importante agente chimico utilizzato nella depurazione dell’acqua, nei disinfettanti e come sbiancante.

Fluoro
Trova molte applicazioni: è impiegato nei prodotti per l’igiene della bocca, nel rivestimento delle protesi, nella produzione di lubrificanti e liquidi refrigeranti e anche come propellente per le navicelle spaziali.

Acqua
È tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso; è, inoltre, indispensabile anche nell’uso civile, agricolo e industriale. Senza acqua c’è vita.

Acqua ossigenata
È acqua con un’aggiunta di ossigeno. L’acqua ossigenata sbianca, pulisce, disinfetta.

Ammoniaca
Serve per produrre fertilizzanti, vernici, fibre, materiali, colori, esplosivi.

Acido solforico
È la sostanza chimica più prodotta al mondo. Ha svariate applicazioni, per esempio: la produzione di fertilizzanti, il trattamento dei minerali, la raffinazione del petrolio e il trattamento delle acque di scarico. È anche l’acido contenuto nelle batterie delle auto.

Solfato di calcio
Sotto forma di gesso (solfato di calcio diidrato), è un sale usato per ridurre l’alcalinità dei terreni.

Cloruro di sodio
Il comune sale da cucina, si trova abbondantemente in natura (per esempio nell’acqua del mare).

I composti del carbonio
son milioni di milioni…

Esistono quasi 10 milioni di composti di carbonio conosciuti.

CO2  - L’anidride carbonica è un composto del carbonio usato dalle piante durante la fotosintesi. Fa lievitare gli impasti e rende frizzanti acque minerali e bibite gassate.

CH4 – Il metano, in forma gassosa, viene usato per riscaldare, cucinare e produrre energia.

CH3 CH2 OH - L'etanolo, o alcool etilico, viene impiegato nella produzione di liquori, per disinfettare le ferite e anche come carburante.

C3 COOH - L'acido acetico è contenuto nell'aceto.

CH2 CH2 - Dall’etilene deriva in polietilene usato per produrre bottiglie, pellicole, giocattoli, scarpe, tubi, palloni da calcio, e molto altro.

CH3 CHCH2 – Dal propilene deriva il polipropilene con cui si contribuiscono paraurti, barattoli, moquette, corde, calzature, gomme, e la lista potrebbe continuare a lungo…

(fonte – www.assobase.it)

Le tappe fondamentali

Ripercorriamo i momenti più significativi dello sviluppo della chimica, a partire dal secolo che la vista protagonista assoluta, l’Ottocento, fino ad arrivare agli increduli traguardi dei giorni nostri.

1823 – I primi impianti di soda in UK
Il chimico inglese James Muspratt, a Liverpool, crea un grande fabbrica di carbonato, meglio conosciuto come soda

1856 – La nascita dell’industria dei coloranti artificiali
La nascita dei coloranti artificiali si può far risalire al 1856, anno in cui W.H. Perkin realizza le prime sintesi di coloranti chimicamente identici a quelli naturali.

1861 – Il metodo Solvay
Il chimico belga Ernest Solvay mette a punto il processo, che prenderà il suo nome, per la creazione del carbonato di sodio.
Il carbonato di sodio trova impiego nella fabbricazione del vetro, di prodotti quali silicati e fosfati di sodio, nell’industria della carta e soprattutto nella produzione di detergenti, contribuendo ad alimentare i livelli igienici.

1865 (metà degli anni sessanta) – Il brevetto di celluloide
La produzione, in sostituzione dell’avorio, di palle di biliardo di celluloide (nome commerciale di un tipo particolare di sostanze plastiche) è la prima applicazione della plastica a riscuotere un notevole successo di vendite.

XIX sec. (dalla seconda metà dell’Ottocento a oggi) – La clorazione

• 1854: Il rischio di infezioni viene collegato alla qualità microbiologica delle acque.
• 1896: Louisville (US): il cloro è utilizzato per la prima volta come agente disinfettante dell’acqua destinata all’uso potabile. Da questo momento le malattie di origine batteriche e virale tipicamente propagate attraverso l’acqua inquinata (colera, tifo, dissenteria) sono efficacemente combattute grazie alla pratica della clorazione.
• Oggi: mentre il 98% della popolazione in Europa ha accesso ad acqua potabile, nel resto del mondo 768 milioni di persone sono ancora senza fonti migliorate di acqua potabile e continuano a morire ogni anno a causa di patologie provocate dal consumo di acqua non idoneamente sottoposta a disinfezione (fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità).

Il cloro è spaziale

1. Le visiere dei caschi degli astronauti sono in grado di resistere alla luce, al caldo e alle polveri che si trovano nello spazio, a 300 chilometri dalla terra. Sono fatte di policarbonato, una plastica trasparente che viene prodotta proprio con cloro.
2. Il cloro è un elemento essenziale nella produzione del silicio ultrapuro usato per fabbricare i pannelli solari, ma anche per tutta l’elettronica presente negli smartphone, tablet e pc.
3. Il cloro gioca un ruolo fondamentale nella produzione del poliuretano, un materiale plastico impiegato, ad esempio, per produrre gli interni dei caschi e le scarpe resistenti, leggeri e flessibili.

• 1910 – Il processo Haber Bosch
  Il processo di sintesi dell’ammoniaca Haber-Bosch mette a disposizione dell’agricoltura quantità pressoché illimitate di fertilizzante. L’ammoniaca ha molti altri impieghi: serve per produrre vernici, fibre, materiali, colori, esplosivi, ecc.
• 1924 – La messa a punto del Rayon
  Il rayon fu la prima fibra tessile prodotta artificialmente. Per le sue eccezionali caratteristiche venne inizialmente chiamata “seta artificiale” e “seta del legno”.
• 1935 – La sintesi dei sualfamidici
  I sulfamidici sono una classe di farmaci sintetici con azione antibatterica. Contengono nella struttura chimica zolfo, ossigeno e azoto.

L’azoto è ovunque
L’azoto (nitrogeno) è l’elemento più diffuso nell’aria ed è essenziale per la vita. Tutte le proteine, che sono i costituenti fondamentali di tutte le cellule animali e vegetali, contengono azoto.

Chimica e medicina: un legame indissolubile

La storia della chimica è sempre stata strettamente intrecciata con quella della medicina. Si pensi, per esempio, che per tutto l’Ottocento il suo insegnamento continuò a essere impartito nelle scuole di medicina. Il riconoscimento della chimica come scienza autonoma fu una vera e propria “rivoluzione”, come scrisse lo scienziato Lavoisier in un suo libro del 1789: gradualmente smise di essere considerata una pratica empirica funzionale alle industrie farmaceutiche e metallurgiche e alla produzione di coloranti ma non perse mail il suo legame primario con le diverse branche della medicina. La chimica ancora oggi salva moltissime vite e migliora le condizioni di milioni di pazienti: i prodotti chimici intervengono infatti nella produzione di quasi tutte le apparecchiature e dei farmaci utilizzati nei reparti di chirurgia, nelle farmacie, negli ospedali.

• XX sec. (anni quaranta del novecento) – Lo sviluppo dell’industria petrolchimica
  L’industria petrolchimica si occupa della produzione di prodotti semilavorati (che non raggiungono i consumatori finali ma sono utilizzati all’interno di altri processi produttivi) impiegando come materia prima gas naturale e distillati del petrolio.
• 1954 – La sintesi del polipropilene
  I premi Nobel Giulio Natta e Karl Ziegler sintetizzano il polipropilene, una sostanza plastica particolarmente resistente. Nel 1957 la Montecatini commercializza il nuovo materiale con enorme successo.
• Oggi – Le linee di crescita dell’industria chimica
  Per riuscire a migliorare un mondo globalizzato e in continua evoluzione, l’industria chimica innova continuamente in modo da migliorare le proprie performance su tutte le linee di crescita più importanti: nuovi sistemi per l’agricoltura, prodotti ad alta efficienza energetica e a emissioni zero, farmaci, più elevati standard di sicurezza di sicurezza degli impianti e sviluppi legislativi.

Le grandi risorse dell’industria chimica

• Energia + alimentazione Sistemi integrati per l’agricoltura
• Energia Biomasse – Fotovoltaico – Idrogeno
• Sviluppo tecnologico Nanotecnologie – Biotecnologie
• Clima + Ambiente - Processi con meno emissioni e a maggior efficienza energetica – Riciclo e waste Management
• Rivoluzione sanitaria – Materiali biocompatibili ed emocompatibili nuovi farmaci
• Nuova filosofia di consumo – Prodotti ecocompatibili – Detergenti cosmetici

Azioni e risultati

L'attenzione alla sostenibilità ha apportato e sta ancora apportando importanti modifiche nella gestione dei processi industriali e dei prodotti immessi sul mercato.

1. L'industria chimica ha ridotto le emissioni di gas serra di quasi il 70% e ha un ruolo insostituibile nell'aiutare gli altri settori industriali e il consumatore finale a fare lo stesso;
2. Negli ultimi 20 anni le emissioni di acque sono diminuite di due terzi e quelle nell'aria si sono ridotte ad un decimo;
3. I rifiuti vengono ridotti al minimo e viene ottimizzato il loro recupero e riciclo;
4. L'uso di sostanze pericolose è gestito con sempre maggiore attenzione grazie al progressivo impiego id reagenti, catalizzatori, solventi e fluidi di servizio più compatibili con la salute e la sicurezza delle persone che li utilizzano e con la tutela dell'ambiente;
5. Anche grazie al regolamento REACH (Registration Evaluation Authorization of Chemicals), introdotto in Europa nel 2007, i prodotti chimici nell'Unione Europea sono ancora più sicuri;
6. L'Italia aderisce, con centinaia di imprese, al programma volontario mondiale "Responsible Care", che promuove lo sviluppo sostenibile dell'industria chimica secondo valori e comportamenti orientati alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e alla salvaguardia ambiente, nell'ambito più generale della  responsabilità sociale di impresa.